Monteviasco - AMICI DI LOZZO

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Veduta su  Monteviasco
MONTEVIASCO
nido d'aquila

Lozzo e Monteviasco si guardano, l'uno di fronte all'altro, separati dai due versanti che scendono ripidi per unirsi in fondo al torrente Giona, che scorre ai piedi della frazione di Piero.


Situato a 950 mt di altezza, il paese è raggiungibile solo percorrendo i 1400 gradini che dal fondo valle (Ponte di Piero) salgono verso il nucleo abitato, oppure mediante la funivia ( aperta nel  1989 e chiusa al momento in cui scriviamo dopo l'incidente del 12 novembre 2018 costato la vita al suo manutentore Silvano Dellea) costituita da una sola vettura con capienza massima di 15 persone, copre il dislivello di circa 550 metri.
A proposito del numero dei gradini, se si consultano i vari siti si troveranno cifre differenti che vanno da 1200 a 2000...Non conosciamo la ragione di questa difformità di numero, ma è un invito a contarseli di persona affrontando la mulattiera che  inizia con una cappella eretta in memoria della visita pastorale del beato Cardinal Schuster e termina con il santuario della Madonna della Serta, poco prima di entrare in paese.

TRA LEGGENDA E REALTA'
Esiste una leggenda secondo la quale Monteviasco venne fondata da quattro soldati disertori durante la dominazione spagnola,  per sottarsi alle ricerche. Si dice che si chiamassero Ranzoni, Morandi, Dellea e Cassina.
Trovato riparo tra quelle ruoi e costruite in sasso le prime abitazioni e risolto il problema del sostentamento con l'allevamento di caprini e piccole coltivazioni, senrirono il bisogno di compagnia femminile. Qui la leggenda diventa una riedizione del ratto delle Sabine.
I quattro avevano adocchiato alcune ragazze di Biegno per cui, colta l'occasione dell'assenza degli uomini che rano tutti negli alpeggi, sequestarono le fanciulle e le condussero  a Monteviasco. Ovviamente si scatenò subito la caccia ai fuggitivi, ma una volta raggiunti, la cosa finì a tarallucci e vino perché le fanciulle confermarono di trovarsi bene e che avrebbero formato famiglia.

Dal punto di vista storico è invece del tutto probabile che Monteviasco sia stata fondata, come le altre frazioni delle valle, da popolazioni Celto-Liguri, giunte in zona all'incirca nel 1000 o 1500 a.C.  attirate dall’abbondanza di boschi, selvaggina e acqua ( il suffisso "ASCA" è  protoligure e significa "acqua").

Le prime fonti storiche scritte su Monteviasco parrebbero risalire attorno al 1270.

RIFERIMENTI STORICI ( da schede Beni culturali Lombardia)
Monteviasco fece parte del feudo di Valtravaglia, che fu concesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo Maria Visconti. Dal 1583 il territorio passò al casato Marliani, perché compreso nel feudo delle Quattro Valli, squadra del consiglio maggiore (Casanova 1930, pp. 77, 105).
Secondo il compartimento territoriale del 1757 Monteviasco era una delle comunità della pieve di Valtravaglia (editto 10 giugno 1757). Il comune entrò nel 1786 a far parte della provincia di Gallarate, poi di Varese, con le altre località della pieve, a seguito del compartimento territoriale della Lombardia austriaca, che divise il territorio lombardo in otto province (editto 26 settembre 1786 c). Nel 1791 le località della Valtravaglia risultavano inserite nella provincia di Milano (Compartimento Lombardia, 1791).
A seguito della legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento del Verbano (legge 6 germinale anno VI b) il comune di Monteviasco venne inserito nel distretto del Giona. Soppresso il dipartimento del Verbano (legge 15 fruttidoro anno VI c), con la successiva legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (legge 5 vendemmiale anno VII), Monteviasco entrò nel distretto XVI di Luino, che faceva parte del dipartimento dell’Olona. Con il compartimento territoriale del 1801 il comune fu collocato nel distretto II di Varese del dipartimento del Lario (legge 23 fiorile anno IX). Nel 1805 il comune di Monteviasco venne inserito nel cantone VII di Maccagno Superiore del distretto II di Varese del dipartimento del Lario. Il comune, di III classe, aveva 464 abitanti (decreto 8 giugno 1805 a).
A seguito dell’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario (decreto 4 novembre 1809 b), in accordo con il piano previsto già nel 1807 e parzialmente rivisto nel biennio successivo (Progetto di concentrazione 1807, Lario), Monteviasco figurava, con 398 abitanti, comune aggregato al comune denominativo di Curiglia, nel cantone IV di Maccagno del distretto II di Varese, e come tale fu confermato con il successivo compartimento territoriale del dipartimento del Lario (decreto 30 luglio 1812).

Registrato agli atti del 1751 come un borgo di 286 abitanti, alla proclamazione del napoleonico Regno d'Italia nel 1805 il borgo risultava popolato da 464 abitanti. Nel 1853 risultò essere popolato da 384 anime, scese a 338 nel 1871. Il processo di impoverimento demografico, legato all'abbandono dei territori di montagna, continuò nel tempo, tanto che nel 1921 si registrarono 334 residenti. Fu così che nel 1928 il regime fascista decise di sopprimere il comune, unendolo definitivamente a Curiglia e riproponendo così l'antico modello napoleonico.
Tra la fine del XX secolo e l'inizio del XXI Monteviasco ha visto costantemente calare il numero dei propri abitanti: a novembre 2018 i residenti stabili erano circa 15, in buona misura anziani.



update 2020
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