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Sez.Micologica

Varie

I funghi commestibili costituiscono una delle preziosità del bosco in punto gastronomico ed hanno numerosi estimatori.
Va comunque detto che tutti i funghi (anche i commestibili) hanno un minimo grado di tossicità epatica e pertanto è bene astenersi da farne largo consumo. Inoltre è sempre bene consumarli cotti, evitando di ingerirli crudi.

Come scritto da uno degli enti più autorevoli in materia: "
elementi tossici risiedono in quasi tutti i funghi allo stato crudo (al di là dei classici funghi con principi tossici termolabili come, ad esempio le Morchella e i Boleti del gruppo dei "luridi") per cui l’abitudine alla consumazione dei funghi crudi dovrebbe essere abolita o, quanto meno, circoscritta a una cerchia molto limitata di specie fungine1; citiamo, p. es., Amanita caesarea, Tuber magnatum, Russula virescens, i Boletus del gruppo dell'edulis, Tremiscus helvelloides (= Guepinia rufa) sempre e solo limitatamente a esemplari freschissimi e, comunque, assunti in piccole quantità".

Andar per funghi è anche un ottimo esercizio fisico che aiuta a mantenersi sani e robusti, purché si osservino semplici ed elementari precauzioni.

- La
prima regola è il rispetto della natura e delle leggi che presiedono alla sua conservazione.
- La
seconda è quella di non essere ingordi e raccattare come mentecatti tutto quello che si trova. Piuttosto che raccogliere un fungo dubbio è meglio lasciarlo a terra. Così come è bene non raccogliere i funghi molto piccoli o estremamente vecchi.
- La
terza è quella di non rischiare di farsi male avventurandosi - anche con abbigliamento adatto - su percorsi impervi, accidentati e pericolosi. Erba umida, sassi bagnati e scivolosi, rami che si spezzano invece di sorreggere sono sempre imprevisti da mettere in conto. I versanti della Val Veddasca sono fondamentalmente erti e nascondono in vari punti diverse insidie che non perdonano chi vi si avventura frescamente. Le disgrazie che si registrano quasi ogni anno servano da monito.
- La
quarta è quella di raccogliere solo i funghi che si conoscono bene. Alcune varietà sono altamente tossiche ed altre anche mortali. Un piatto di funghi sbagliati - quando va bene - è in grado di lasciare un segno per tutta la vita.
Alcune sostanze contenute in specie quali l'Amanita Phalloide hanno la caratteristica insidiosissima di avere un lungo periodo di latenza (non si manifestano subito i dolori gastrici) e sono pertanto terribilmente pericolosi perché la sintomatologia emerge quando i danni sono fatti ed il fegato irremediambilmente compromesso.
- L'
ultima, infine, è quella di andare in compagnia: per condividere con altri la fatica e la gioia, per scambiare due parole, per avere un punto di riferimento vicino qualora accadesse qualcosa di spiacevole, foss'anche una banale slogatura alla caviglia.

Il vero "fungiatt" sa che cosa è bene raccogliere e che cosa va lasciato sul campo senza distruggerlo.
I funghi sono un elemento importante nella catena biologica: sono gli spazzini del bosco.
Pertanto anche se si trova un fungo che si decide di non raccogliere non va rotto o calciato lontano.
E' bene che resti là dove è nato a fare il suo lavoro.

Personalmente amo andar per boschi con la macchina fotografica nello zaino.
Per quanto mi riguarda una bella foto riesce a ripagare la fatica della camminata più di ogni cosa.

LINKS E DOCUMENTI UTILI

LEGGE REGIONALE 23 GIUGNO 1997, N. 24

Sulla raccolta Funghi

ENCICLOPEDIA dei Funghi On Line

sito web a schede

Agricoltura Reg.Lombardia

Manualistica funghi

Micologi Italiani Associati

Tutto sui Boleti

Tossicità dei Funghi

Informazioni utili

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